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Vuoi visitare la Moschea DI Chora
Vuoi visitare la Moschea DI Chora ? La chiesa di San Salvatore in Chora è considerata uno dei più importanti esempi di architettura bizantina sacra ancora esistenti. L’edificio, nato come chiesa ortodossa, è situato nel distretto occidentale di Istanbul, detto Edirnekapı.
Nel XVI secolo la chiesa fu trasformata in moschea dai Turchi Ottomani, e divenne museo statale nel 1958. L’interno è decorato con mosaici e affreschi, considerati fra le massime espressioni dell’arte bizantina.
La nascita della Moschea DI Chora
opo Santa Sofia, tornata moschea lo scorso 24 luglio, la medesima sorte sta per toccare a un’altra delle principali attrazioni turistiche di Istanbul, la chiesa bizantina di San Salvatore in Chora (Kariye in turco), nata chiesa bizantina, poi trasformata in moschea (1511), prima di essere convertita in museo (1945).
Un decreto del presidente Recep Tayyip Erdogan firmato questa mattina, ha confermato la sentenza del consiglio di Stato dello scorso 19 novembre che ha annullato la decisione con cui fu istituito il museo nel 1945.
Decisione cui è seguito un periodo di incertezza sulla sorte della splendida chiesa, spianando la strada alla riapertura al culto islamico di una struttura le cui prime mura furono edificate prima del sesto secolo, con la struttura odierna frutto di diverse ricostruzioni, le piu’ importanti effettuate nel 1081 e nel 1200.
La struttura custodisce splendidi mosaici e affreschi del tredicesimo secolo ed affreschi, la cui sorte ora rimane incerta, considerata l’incompatibilità con l’Islam.
San Salvatore in Chora ha servito per poco meno di mille anni come chiesa ortodossa, per poi essere convertita in moschea nel 1511, poco più di 50 anni dopo la conquista di Costantinopoli, avvenuta nel 1453, per poi divenire un museo nel 1945.
Quarti Crociati e Chiesa di Chora
Fu distrutto quando i Quarti Crociati videro invasori dall’Europa occidentale formare l’Impero latino di breve durata (1204-1261), che causò la divisione finale tra la Chiesa ortodossa orientale e quella cattolica romana. Tuttavia, fu successivamente riparato e ampliato durante il XIII e il XIV secolo, quando fu anche decorato con gli splendidi mosaici e affreschi che i visitatori possono vedere oggi. Dopo che gli ottomani presero la città nel 1453, continuò a fungere da chiesa fino a quando il visir Hadim Ali Pasha non la convertì in moschea nel 1511. I mosaici e gli affreschi erano ricoperti di terra, pittura e intonaco fino a quando non divenne un museo nel 1945 e i lavori di restauro hanno portato alla luce le opere sbalorditive. Ha funzionato come un museo tra il 1945 e il 2020.
Cosa non perdere alla Moschea di Chora
I mosaici dell’ex chiesa di Chora raccontano storie bibliche, che possono essere seguite come una graphic novel. Sono un po ‘complicati da seguire, ma i seguenti sono quelli a cui prestare attenzione:
Il ciclo della vita della Vergine
Sulla parete nord del nartece interno, ci sono 17 immagini che ritraggono la vita della Vergine Maria, compresa la sua nascita, i primi passi e il matrimonio.
La dormizione della Vergine Maria a Chora, Istanbul
Il ciclo dell’infanzia di Cristo
Seguendo la sua nascita nella sequenza precedente, questa sequenza racconta la storia dei primi anni di Gesù Cristo, fino alla sua partenza per i viaggi a Gerusalemme, a cominciare dalla lunetta settentrionale sulla parete occidentale del nartece esterno. ex, concludendo con Cristo in viaggio verso Gerusalemme per la Pasqua.
Il ciclo del ministero di Cristo
Raffigurante molti miracoli familiari tra cui la guarigione di un lebbroso, la trasformazione dell’acqua in vino e la moltiplicazione di pani e pesci, questo ciclo è distribuito attraverso le volte, le lunette e i pennacchi dei narteci interni ed esterni.
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Sono tanti i tipi avventurosi (e chi vi scrive fa parte di questa categoria) che raggiungono ogni anno la Turchia via macchina dall’Italia. Si tratta di un viaggio interessante, che vi permette di incontrare sul tragitto anche qualche chicca da visitare.
Sicuramente non si tratta di un viaggio semplice, dato che c’è da attraversare, nella migliore delle ipotesi, Italia, Grecia e infine Turchia,
Vediamo insieme come organizzarci, da dove passare e come evitare problemi di sorta.
Piuttosto che fare il giro dei balcani, con quello che comporta a livello di distanza da percorrere e di dogane da attraversare, è sicuramente meglio prendere un traghetto in direzione Igoumenitsa e poi procedere sulle autostrade greche.
I traghetti partono da Ancona e Brindisi, e dopo un viaggio piuttosto confortevole vi lasceranno, appunto, al porto di Igoumenista, da dove partono le autostrade greche che poi vi consentiranno di raggiungere anche Istanbul.
Sarà la crisi che ha colpito il paese greco, sarà che le autostrade sono anche troppo ampie per un paese che conta meno di 10 milioni di abitanti, ma sta di fatto che guidare in Grecia è uno spasso. Si paga pochissimo (circa 6€ fino al confine turco), non c’è praticamente nessuno, e si mangia anche bene in Autogrill.
Come raggiungere la Moschea di Chora?
Il fatto che sia un po’ più lontano rispetto alla maggior parte delle escursioni a Istanbul, scoraggia molti viaggiatori indipendenti. Tuttavia, poiché vanta alcuni dei migliori esempi di affreschi e mosaici bizantini, vale la pena il viaggio. Prendi l’autobus 38/E da Eminönü a Edirnekapı, da dove è solo una breve passeggiata.
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