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Statua di Balikligol
Vuoi vedere la Statua di Balikligol ? Allora vai al Museo Archeologico di Şanlıurfa.
uando i tuoi occhi incontrano lo sguardo pensieroso degli occhi di ossidiana della statua di Balıklıgöl esposta al Museo di Şanlıurfa, pensa agli eventi a cui ha silenziosamente assistito. Siamo certi che rimarrai stupito e avrai più rispetto per gli artisti che hanno creato la statua con grande pazienza e cura. Quando è stata scolpita da un blocco di calcare intorno al 9.500 a.C., l’umanità non aveva ancora attraversato la transizione verso una vita stabile, ci sarebbero voluti altri quattromila anni per la costruzione delle piramidi, e seimila anni dovevano ancora passare prima che i testi scritti fossero inventati. Allo stesso modo, molti altri eventi considerati oggi come pietre miliari nella storia della civiltà hanno dovuto attendere migliaia di anni per accadere.
Un capolavoro d’arte di 11.500 anni
La massa continentale che costituisce la grande porzione della Turchia è chiamata Anatolia, e significa “terra dove sorge il sole”. Poiché il nome risale all’antichità, può anche essere interpretato come la “terra in cui sono sorte le civiltà”, poiché molte pietre miliari della storia umana sono in Anatolia, dove è stato trovato il primo insediamento umano, è stato costruito il primo tempio e sono state coniate le prime monete. Scoperte recenti e reperti infiniti si aggiungono al patrimonio culturale e storico dell’umanità e il nostro orgoglio per l’Anatolia cresce. La statua di Balıklıgöl, di 11.500 anni fa, rivela il ruolo svolto dall’Anatolia nello sviluppo della scultura.
Un ritrovamento che ha cambiato i libri di storia
Non è un’esagerazione affermare che la statua di Balıklıgöl, con le sue dimensioni e i dettagli realistici, ha suscitato molto scalpore nel mondo scientifico. Prima di trovare la statua, l’opinione comune era che le attività artistiche avessero iniziato a svolgersi dopo il passaggio alla vita stabile. La statua di Balıklıgöl è una scoperta che ha cambiato questa visione, dimostrando che anche i nostri antenati cacciatori-raccoglitori producevano attività artistiche. Non c’è consenso su ciò che la statua stava raffigurando: un dio, un amministratore o una persona comune. Tuttavia, tutti gli esperti concordano sulla necessità di aprire una nuova riflessione.
Un tesoro per gli appassionati di cultura e storia: Şanlıurfa
La statua di Balıklıgöl è stata ritrovata nel 1994, intorno a Balıklıgöl (Abraham’s Pool), un’area considerata il sito più sacro di Şanlıurfa, uno degli insediamenti più antichi e sacri del mondo. Balıklıgöl è stato associato ad Abraham, che ha trascorso la maggior parte della sua vita a Urfa. Il tempio più antico del mondo, Göbeklitepe, e Harran, famosa per le sue strutture domestiche originali costruite con tecniche antiche, sono anch’essi nella provincia di Şanlıurfa. Il Museo di Şanlıurfa, dove è presente la statua di Balıklıgöl, espone anche i bassorilievi di animali rinvenuti negli scavi di Göbeklitepe. In breve, se sei appassionato di cultura, arte e storia, dovresti tenere Şanlıurfa in cima alla lista dei luoghi da visitare.
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Sono tanti i tipi avventurosi (e chi vi scrive fa parte di questa categoria) che raggiungono ogni anno la Turchia via macchina dall’Italia. Si tratta di un viaggio interessante, che vi permette di incontrare sul tragitto anche qualche chicca da visitare.
Sicuramente non si tratta di un viaggio semplice, dato che c’è da attraversare, nella migliore delle ipotesi, Italia, Grecia e infine Turchia,
Vediamo insieme come organizzarci, da dove passare e come evitare problemi di sorta.
Piuttosto che fare il giro dei balcani, con quello che comporta a livello di distanza da percorrere e di dogane da attraversare, è sicuramente meglio prendere un traghetto in direzione Igoumenitsa e poi procedere sulle autostrade greche.
I traghetti partono da Ancona e Brindisi, e dopo un viaggio piuttosto confortevole vi lasceranno, appunto, al porto di Igoumenista, da dove partono le autostrade greche che poi vi consentiranno di raggiungere anche Istanbul.
Sarà la crisi che ha colpito il paese greco, sarà che le autostrade sono anche troppo ampie per un paese che conta meno di 10 milioni di abitanti, ma sta di fatto che guidare in Grecia è uno spasso. Si paga pochissimo (circa 6€ fino al confine turco), non c’è praticamente nessuno, e si mangia anche bene in Autogrill.
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