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Cosa vedere a Diyarbakır
Diyarbakır o Diyarbekir (turco-ottomano , terra dei Banu Bakr, curdo Amed; siriaco, greco Ἄμιδα Amida; armeno Ամիդ Amid) è una città del sudest della Turchia, situata lungo le sponde del fiume Tigri, e capoluogo della provincia omonima.
È nota principalmente come città di interesse culturale, per il suo ricco folclore e per la produzione di angurie.
È inoltre una delle città turche a contare la maggior presenza di curdi, tanto da essere talvolta definita, dai curdi stessi e da alcuni osservatori esterni, come “la capitale del Kurdistan turco.
La Chiesa di San Ciriaco di Diyarbakır, l’unico luogo di culto della Chiesa apostolica armena in tutta la Turchia asiatica.
Nel 359 era una fortezza frontaliera dell’Impero romano, posta sotto assedio dalle forze dell’Impero persiano dei Sasanidi. In quella estate il Comes la raggiunse alla testa di sei legioni e una vexilatio comitatensis.
Malgrado ciò, l’esercito sasanide del re Sapore II vinse la battaglia che si svolse nei suoi pressi e conquistò la città, massacrando la popolazione locale.
BEHRAM PAŞA CAMII
La Behram Paşa Camii, che sorge in una zona residenziale nel cuore di un dedalo di stretti vicoli, è la moschea più grande di Diyarbakır.
MUSEO DI DIYARBAKIR
Le antiche case di Diyarbakır (in passato per lo più proprietà di famiglie armene), costruite in basalto nero e ornate con decorazioni a stampo sulla pietra, erano suddivise in un’ala estiva e una invernale.
Il cuore della parte estiva era occupato dall’eyvan, una sala a volta affacciata su un cortile con una fontana al centro.
D’estate, per godere meglio della brezza notturna, la famiglia dormiva su piattaforme sopraelevate in legno chiamate tahtlar disposte nel cortile.
Per farsi un’idea di com’erano queste antiche abitazioni conviene visitare uno dei musei all’interno delle mura della città.
Si può iniziare per esempio dalla casa natale del poeta Cahit Sıtkı Tarancı (1910-56), un’abitazione a due piani in basalto nero del 1820 situata in una strada laterale circa 50 m a nord della Ulu Cami.
La casa oggi ospita il Museo Cahit Sıtkı Tarancı (Ziya Gökalp Sokak; 8-17 mar-dom).
La Esma Ocak Evi è una bella casa caratterizzata da un’alternanza di pietra bianca e grigia costruita nel 1899 dalla famiglia armena Şakarer e fatta restaurare nel 1996 dalla scrittrice Esma Ocak.
La custode e le sue due figlie gemelle vi condurranno attraverso le sale arredate con gusto squisito.
L’ingresso è a offerta libera (ma sono gradite almeno 3 per persona).
DENGBÊ EVI
La Dengbêj Evi (casa di Dengbê), che ha sede in un centro culturale per anziani curdi, propone la tradizione curda della Dengbjê, la narrazione di storie cantate.
Sei giorni a settimana gli anziani curdi si riuniscono in gruppi informali e, a turno, cantano in modo delicato e ipnotico.
Gli altri membri del gruppo si inseriscono nella narrazione con affermazioni audaci a sottolineare le melodie malinconiche e languide.
Per uno spettatore si tratta di una toccante esperienza nella città curda più importante della Turchia. Nel centro culturale c’è anche una çay bahçesi e un ufficio turistico.
DICLE ŞELALE CAFE
Nascosta nei vicoli a breve distanza dalla caotica Gazi Caddesi, la çay bahçesi in un cortile merita una visita per la sua tipica atmosfera anatolica: interni arredati con tappeti kilim, una piccola cascata e backgammon accompagnato da çay e narghilè.
Le spremute fresche sono buone, e se vi viene fame, gli ospitali proprietari mandano a prendere da fuori un kebap o un panino.
GAZI KÖŞKÜ
Nei giorni più caldi dell’estate i facoltosi cittadini di Diyarbakır solevano ritirarsi nelle loro residenze fuori città; una di esse è la Gazi Köşkü, circa 1 km a sud della Mardin Kapısı.
La casa risale all’epoca della dinastia turcomanna Akkoyunlu (XV secolo) e sorge in un parco ben curato. Ricordate di lasciare una mancia al custode dopo la visita.
Si raggiunge con una piacevole passeggiata in discesa lungo un sentiero piuttosto isolato. In alternativa potete prendere un taxi spendendo 15.
Circa 1 km più a sud sorge l’On Gözlu Köprüsü (ponte dei dieci occhi), costruito nell’XI secolo.
HAZRETI SÜLEYMAN CAMII
Costruita nel XII secolo, la moschea accanto all’İç Kale è oggetto di particolare venerazione poiché ospita le tombe di antichi eroi delle guerre islamiche.
Come arrivare diyarbakir
Ogni giorno da Istanbul partono diversi voli (sommando le tre compagnie almeno 30), da entrambi gli aeroporti. Si tratta di gran lunga del metodo più comodo (anche se sicuramente meno economico) per raggiungere questa località. Si può anche cercare di risparmiare qualcosa evitando di partire con Turkish Airlines, scegliendo compagnie più economiche come AtlasJet o Pegasus Airlines, entrambe comunque dotate di una flotta molto moderna e prima di pericoli per il viaggiatore.
A seconda del periodo dell’anno e del giorno della settimana, avremo prezzi molto diversi. Si può viaggiare a partire dai 20€, per finire intorno ai 100€. Dipende tutto dal tempismo con cui ci muoviamo.
L’alternativa economica: l’autobus
C’è l’alternativa economica dell’autobus, che comunque offre un viaggio relativamente comodo (chi ci segue, saprà bene che gli autobus in Turchia sono più comodi e puliti di quelli italiani). Il viaggio però è molto lungo e, purtroppo, non c’è alcun modo di accorciarlo. A seconda del traffico ci potrebbero volere dalle 10 alle 14 ore per raggiungere la città. Si risparmia qualcosa, ma probabilmente non ne vale la pena.
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