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kafes la gabbia dorata dei pretendenti al trono
Quella della famiglia ottomana è una storia piena di intrighi e curiosità. Non sono stati infatti soltanto prodigiosi leader militari e amministratori.
Quella degli Ottomani è stata una vita imperiale a 360°, con tanto di corte, concubine, congiure e una organizzazione dalle punizioni atroci e dall’efficienza mostruosa.
Una volta entrati a TopKapı, la vecchia residenza imperiale degli Ottomani proprio davanti al Corno d’Oro, dirigetevi verso l’Harem.
Descrizione dell’ala del palazzo
Il kafes è privo di un ingresso vero e proprio: può essere raggiunto solo da passaggi interni al Topkapı. Poggia su di una piattaforma sopraelevata.
L’interno consta appunto di due sale gemelle con soffitto conico, “a chiosco”, rassomiglianti l’interno della tenda ottomana. Gli unici mobili disponibili sono divani collocati lungo le pareti. Buona parte delle decorazioni lignee barocche originali è stata rimossa, tanto quanto le ceramiche di İznik.
La cupola lignea decorata è invece ancora originale e costituisce un buon esempio degli stilemi decorativi ottomani del primo Seicento.
Il camino nella seconda stanza ha un alto cofano dorato ed è stato riportato al suo aspetto originale.
Le persiane delle finestre accanto al camino sono decorate con intarsi in madreperla. Le finestre in vetro colorato si affacciano sull’alta terrazza e sul giardino della piscina sottostante.
I rubinetti di queste finestre sono circondati da disegni rossi, neri e dorati.
La gabbia dorata
Il kafes (una parola che è entrata nel turco dall’arabo قفص e che significa appunto gabbia) è una sezione all’interno dell’harem dove sono cresciuti (e spesso sono morti) molti dei potenziali pretendenti al trono ottomano.
Per capire cosa avvenisse tra quelle mura è forse bene ricordarci di come funzionava la famiglia ottomana, e della turbolenza che accompagnò le prime successioni, con figli dell’imperatore ormai deceduto pronti a sfidarsi nei quattro angoli dell’impero.
Si trattava, dopotutto, di una famiglia che non aveva abbandonato il suo spirito guerriero, e che non poteva non riconoscere come leader il più forte, quello che sarebbe stato innegabilmente in grado di espandere i già immensi possedimenti della famiglia.
Chi ci abitava
La storia della gabbia comincia con Murat I, che diventò sultano, fu deposto e poi confinato nel kafes. Continuerà per secoli, fino alla metà del diciannovesimo secolo, ospitando parenti vicini e lontani, figli, pretendenti al trono e più in generale quei personaggi pericolosi per il sultano.
I figli di un sultano morto e rimpiazzato dal fratello finivano per crescere fino all’adolescenza tra le donne dell’harem, per poi, a pubertà iniziata, trasferirsi nella parte dell’harem dedicata alla gabbia.
La vita sentimentale
Gli abitanti del kafes potevano intrattenersi (scusate la crudezza, ma di tanto si trattava) solo con concubine sterili, che avrebbero garantito l’assenza di progenie, creando una situazione piuttosto curiosa: molti dei sultani ottomani avranno figli solo dopo essere diventati sultani e spesso in età molto avanzata.
Il sistema ha contribuito a perpetuare la particolare linea di successione ottomana. Moriva il sultano, veniva rimpiazzato dal fratello in quanto suo figlio era ancora troppo giovane per governare un impero così vasto, e poi una volta compiuta la maggiore età (raggiunta tra le mura del kafes), sarebbe tornato a palazzo per comandare.
I problemi psichiatrici
Una vita del genere non era ovviamente per tutti, ed è stata causa di disturbi psichiatrici, suicidi e più in generale dell’incapacità di governo degli ultimi sultani ottomani.
Accantonato il tempo in cui i giovani principi venivano mandati a governare nelle province più remote per farsi le ossa, gli ultimi sultani si ritroveranno al comando di un impero enorme senza aver mai vissuto un solo giorno fuori dal kafes, con i risultati che tutti possiamo immaginare.
Perché visitare il kafes?
Ci sono principalmente due motivi: il primo è che l’intera zona dell’harem è forse la più interessante del complesso di Topkapı. Il secondo motivo invece è di carattere storico: è qui che sono consumati intrighi, congiure, manipolazioni e amori clandestini che hanno condizionato la casa ottomana e il mondo.
Ci sono pochi posti al mondo che hanno racchiuso, tra le loro quattro mura, l’intensità storica e lo spirito del tempo come quelle del kafes.
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Il Kafes è dentro al complesso di Topkapı. Si trova proprio sul Corno d’Oro, e ci sono buone probabilità che il vostro hotel sia proprio da quelle parti.
C’è il tram che parte da Bagcilar e arriva fino a Kabatas. Potete usarlo per arrivare quasi dentro il complesso, scendendo a Gulhane.
Si può arrivare anche in Marmaray. Basta scendere alla fermata Sirkeci e farsi 5 minuti di cammino a piedi.
L’harem e il kafes sono aperti dal 15 Aprile al 15 Ottobre dalle 09:00 alle 19:00. Per il periodo invernale che va dal 15 Ottobre al 15 Aprile invece sarà aperto dalle 09:00 alle 17:00.
Bisognerà che paghiate 25 lire turche per accedere a Topkapı e 15 lire aggiuntive per visitare l’harem. Prezzo totale 40 lire, che però vi garantirà tanto la visita al palazzo imperiale, quanto alla sezione privata.
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