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Museo delle civiltà anatoliche : Museo degli ittiti
Se hai in programma un viaggio in Tuchia non puoi non visitare il museo delle civiltà anatoliche o museo degli ittiti, infatti, Ankara è la cosmopolita capitale della Turchia, una città decisamente particolare e situata nella regione centrale del Paese: l’Anatolia.
Molte sono le attrazioni da visitare in questo luogo, ma se si vuol comprendere la complessa trama che compone l’antico passato turco è necessaria una visita al Museo delle Civiltà Anatoliche, una struttura che ospita ben 10 mila anni di storia del Paese.
Dove si trova il Museo delle Civiltà Anatoliche
Il Museo delle Civiltà Anatoliche si trova a 4 km a nord del centro di Ankara e a 15 minuti a piedi verso est dalla fermata Ulus della metropolitana.
In sostanza, il complesso museale, eretto nel XV secolo, è situato accanto al Castello di Ankara e all’interno di un bedesten (mercato) del XV secolo, oggi magnificamente restaurato.
In passato, infatti, una delle costruzioni era utilizzata come mercato e comprendeva oltre 100 negozi. Ai giorni nostri, invece, questi spazi conservano preziose testimonianze delle civiltà che hanno popolato questa zona della Turchia.
Come è strutturato il Museo delle Civiltà Anatoliche
Il museo è allestito all’interno di un bedesten (mercato) del XV secolo magnificamente restaurato. Dieci cupole ne sormontano la parte centrale, adorna di statue e bassorilievi, mentre nella sala circostante sono conservati i reperti risalenti alle prime civiltà che popolarono l’Anatolia a partire dal Paleolitico, proseguendo con quelle del Neolitico, dell’Età del Rame, dell’Età del Bronzo e poi ancora con gli assiri, gli ittiti, i frigi, gli urartei e i lidi. Le sezioni ai piani inferiori custodiscono manufatti del periodo classico greco e romano e ospitano una mostra dedicata alla storia di Ankara. Per evitare la calca delle comitive dei tour organizzati e delle gite scolastiche, conviene iniziare la visita di prima mattina.
Le esposizioni si succedono in ordine cronologico lungo un percorso a spirale: cominciate con la mostra dedicata al Paleolitico e al Neolitico nella sala a destra dell’ingresso, poi procedete in senso antiorario fino al termine del percorso di visita, nella sala centrale.
I reperti del museo degli ittiti
Qui troverete alcuni reperti provenienti da Çatalhöyük, a sud-est di Konya, uno dei siti neolitici più importanti al mondo, oltre alla riproduzione dell’interno di una delle abitazioni tipiche rinvenute nella regione, una delle più celebri sculture della dea madre portate alla luce durante gli scavi e dipinti murali raffiguranti scene di caccia.
Potrete ammirare anche alcuni reperti rinvenuti a Kültepe, una colonia commerciale assira dove aveva sede uno dei bazar più antichi e ricchi del mondo.
I pezzi esposti comprendono tavole di argilla cotta risalenti agli inizi del II millennio a.C., ritrovate nel sito.
Una delle splendide figure ittite di tori e cervi esposte nella sala adiacente è diventata l’emblema di Ankara. Gli ittiti erano soprattutto noti per i loro enormi bassorilievi, e i migliori rinvenuti – per la più nella zona di Hattuşa –, sono esposti nella sala centrale.
Le ultime sale del museo conservano invece quasi tutti i ritrovamenti portati alla luce nella capitale frigia di Gordio, compresi alcuni straordinari mobili di legno intarsiato.
Tra le opere figurano anche dei blocchi di calcare con iscrizioni simili all’alfabeto greco ma tuttora indecifrabili e vasi rituali con testa di leone e ariete, che provano l’elevata qualità raggiunta dai frigi nella lavorazione dei metalli.
Il museo custodisce anche i manufatti della civiltà di Urartu. La presenza di ricchi giacimenti di metallo spinse gli urartei ad affinare le proprie abilità nella loro lavorazione, diventando i principali produttori di oggetti metallici dell’Anatolia, come dimostrano i coltelli, i morsi per cavalli, i piatti votivi e gli scudi qui esposti. Ci sono anche figure di terracotta di dèi antropomorfi, alcuni dotati di lunghe code di scorpione che indicano la loro natura divina, e manufatti neo-ittiti.
Ai piani inferiori, i reperti del periodo classico e le mostre dedicate alla storia della regione forniscono un quadro della cultura locale.
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