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Vedere Aya Sofya Istanbul
Se dovessi consigliare due cose da vedere assolutamente ad Istanbul, non avrei dubbi: Aya Sofya (Santa Sofia).
La Basilica di Santa Sofia ha accolto tutte le religioni.
Ha una storia lunga ed affascinante che risale al periodo intorno al 500 d.C., quando Giustiniano decise di farla costruire nel luogo in cui sorgeva l’acropoli di Bisanzio e dove già erano state in precedenza edificate due chiese dedicate alla Sapienza.
Giustiniano volle una chiesa di dimensioni tali da far apparire minuscolo qualunque altro edificio in città e Santa Sofia rimase, in effetti, la chiesa più grande della cristianità fino al 1453, anno della presa di Costantinopoli, quando Mehmet il Conquistatore la reclamò per l’Islam, trasformandola in una Moschea.
Santa Sofia, che ha un profondo significato sia per i cristiani sia per gli islamici, fu convertita in museo nel 1934 da Atatürk.(come spostarsi a istanbul).
La basilica
Aya Sofya, dal greco Haghia Sofia, conosciuta anche come Chiesa della Divina Sapienza, è stata costruita nel 537 dall’imperatore Giustiniano ed era la chiesa cristiana più importante e grande di Costantinopoli.
Nel 1453, in seguito alla caduta della città da parte di Maometto il Conquistatore, la chiesa è stata convertita in moschea e dal 1935, per opera di Atatürk, è stata trasformata in museo.
La sua bellezza è dovuta alla maestosa cupola e alle decorazoni dei magnifici mosaici, composti da circa 30 milioni di tessere dorate: domina la piazza di Sultanahmet con la sua inconfondibile forma dai tratti imponenti ma allo stesso tempo incredibilmente leggiadri.
Come tutte le opere che sfidano le conoscenze umane, la cupola di Santa Sofia, pur rimanendo un’opera unica al mondo, ebbe bisogno di diverse ricostruzioni nel corso degli anni.
Vi dico qualche numero per darvi un’idea: la cupola misura 30m di diametro, è sostenuta da 40 massicci costoloni (realizzati con speciali mattoni provenienti da Rodi) e poggia su quattro enormi colonne nascoste nelle mura interne.
Tutto ciò regala una sensazione di spazio e grandezza unici.
Le vetrate istoriate e i mosaici d’oro regalano a Aya Sofya una luce incantevole.
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Esterno Basilica
Situata nel punto più alto di Istanbul, Santa Sofia è l’emblema della città: con i suoi quattro minareti e la sua imponente cupola (con un diametro che supera i 30 metri), rappresenta l’immagine più caratteristica della metropoli turca.
Interno Basilica
L’interno di Santa Sofia è assolutamente sorprendente: le dimensioni della sala principale (69,7 x 74,6 m), l’illuminazione soffusa, gli enormi medaglioni decorativi e le colonne monolitiche vi lasceranno a bocca aperta.
Purtroppo, con la recente riconversione in moschea, le immagini sono proibite nel tempio. Su di esse sono stati collocati dei teli per coprire gli storici mosaici del secondo piano, così come i grandi medaglioni che decoravano gli interni del tempio.
Al secondo piano si trova anche la tomba di Enrico Dandolo, 41º doge della Repubblica di Venezia, che morì a Costantinopoli nel 1205.
I lampadari che pendono dal soffitto e arrivano fino a pochi metri dal pavimento sono stati aggiunti in età ottomana e conferiscono, secondo me, un fascino unico.
Mi immagino la Basilica quando era illuminata da lampade ad olio in vetro, doveva essere sconvolgente, perché già solo quando si sono accese le luci artificiali è stato fantastico.
Salendo nella galleria superiore potrete ammirare non solo una veduta spettacolare sull’interno della basilica, ma vedere da vicino o mosaici più importanti conservati.
Il più famoso quello che rappresenta la Madonna e Giovanni Battista che nel giorno del Giudizio Universale pregano Cristo di perdonarli dai loro peccati. Bellissimi anche i bassorilievi che raffigurano il Paradiso e l’Inferno e quello che ritrae l’imperatrice Zoe con il suo terzo marito.
La regina faceva sostituire l’immagine del precedente consorte con quella nel nuovo marito.
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